Napoli, nasce il primo store della sfogliacampanella

sfogliacampanellaL’arrivo del 2017 ha portato una nuova dolce tentazione all’ombra del Vesuvio. Si tratta del primo store monoprodotto dedicato alla sfogliacampanella, una speciale sfogliatella con il cuore di babà. L’originale dolce “2 in 1” è frutto della proverbiale creatività napoletana, sempre viva ma rigorosamente legata alla tradizione. “Sfogliacampanella”, che ha inaugurato il 2 gennaio, si trova in via San Biagio dei Librai 110, nel cuore del centro storico di Napoli.

La sfogliacampanella è una sfogliatella riccia a forma di campana, isolata all’interno con uno strato “cioccolatoso”, farcita con una raffinata crema di ricotta e con il cuore di babà napoletano. Le varianti attualmente disponibili sono: cioccolato fondente, cioccolato bianco, pistacchio, arancia, panettone e caffè. Molti napoletani e turisti avevano già avuto modo di assaggiare la particolare sfogliata presso SfogliateLab, negozio cult della pasticceria napoletana, situato in piazza Garibaldi. La sfogliacampanella è infatti una creatura di Vincenzo Ferrieri, figlio di Salvatore, fondatore di SfogliateLab.

sfogliatelab_6763Ora gli appassionati hanno a disposizione un intero punto vendita dedicato, con una particolarità su tutte, lo “show cooking”. I clienti possono infatti scegliere sul momento il gusto da provare e assistere dal vivo al procedimento per la realizzazione della nuova delizia partenopea. Inoltre possono decidere di accompagnare la sfogliacampanella con un espresso napoletano, nell’angolo bar.

La sfogliacampanella è una rivisitazione innovativa di una ricetta tipica campana, la sfogliatella. Quest’ultima nasceva nel lontano 1600 nel monastero di Santa Rosa, tra Furore e Conca de’ Marini, in provincia di Salerno. La leggenda narra che una suora addetta alla cucina si accorse che era avanzata un po’ di semola cotta nel latte, così vi aggiunse della frutta secca, del liquore al limone e dello zucchero, realizzando un gustoso ripieno. Preparò quindi due sfoglie di pasta per contenerlo. Infine, per dare al dolce un aspetto caratteristico, plasmò la sfoglia affinché assumesse la forma di un cappuccio di monaca e infornò il tutto. Questa la storia della Santarosa, la cui ricetta fu tenuta segreta fino all’’800, quando una suora la rivelò al suo amante pasticciere. In seguito sarebbe nata anche la variante frolla, così chiamata proprio perché la pasta sfoglia viene sostituita con la pasta frolla. Un dolce, la sfogliatella, che – dalle sue declinazioni classiche alle più innovative – ha attraversato le epoche e continua a far innamorare i palati di ogni generazione.

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